Angelico Prati

Angelico_Prati

Glottologo e dialettologo, figlio del pittore Eugenio di Caldonazzo, nacque ad Agnedo nel 1883. Compì gli studi elementari e ginnasiali a Trento e questi ultimi li proseguì nel collegio salesiano Manfredini di Este.

Fu per qualche mese nell’università di Friburgo. Prima dello scoppio della guerra 1914-18 fu professore ad Orvieto e successivamente a Modena dove insegnò presso quell’Istituto Tecnico. Avuta la libera docenza in glottologia con una brillantissima laurea, fu professore della materia nell’Università di Pisa.

Tuttavia il curriculum dei suoi studi e la figura dello studioso, che non fu mai “studente”; appariranno più evidenti da questa pagina autobiografica: “Ancor giovanetto fui preso dall’amore per le cose scientifiche e mi detti a coltivare alcune scienze, storia naturale, geografica, etnografia, geologia, sinché cominciarono a interessarmi molto i dialetti e sentii manifestarsi in me l’attitudine a etimologizzare: degli etimi mi si presentavano spesso alla mente, soprattutto durante le mie camminate, etimi che sottoponevo prima o poi alla mia critica.

Fu così che principiai a occuparmi di etimologia e di altri argomenti linguistici, e continuai a occuparmene sia pure con intervalli anche di anni, in cui mi interessavo di altri argomenti, e sia pure con l’amore dei primi tempi. Molto giovamento ricavai per i miei studi dalla conoscenza delle cose di campagna, essendovi nato e vissuto a lungo, e poi a più riprese, in campagna, anche prendendo parte ai lavori campestri; dalle osservazioni e dalla conoscenza delle cose naturali, degli animali, delle piante; dall’interessamento per svariati mestieri e per le altre materie di studio, tra le quali le credenze e i costumi. Mi tenni a contatto con la parlata dei contadini, dei popolani, immedesimandomi nei loro concetti, nelle loro espressioni..

Dopo di aver fatto le prime quattro classi del ginnasio, la quarta ripetuta più volte, passai e compii gli studi nella scuola commerciale di Trento. Non feci studi superiori …Fui solo per due mesi, nel gennaio e nel febbraio del 1911, come uditore, alle lezioni di grammatica storica italiana di Karl von Ettamyer, all’Università di Friburgo, col profitto di vedere quanto il modo di considerare le cose linguistiche di lui fosse differente dal mio.

Nel 1924 ottenni l’insegnamento libero di dialettologia italiana, ma insegnai solo dal novembre del 1950 al 1954, svolgendo un corso di lezioni nell’Università di Pisa”.

Naturalmente questa pagina non è che l’espressione del suo sentimento schivo di qualunque notorietà. E tuttavia il suo nome era conosciuto come di un esperto nelle maggiori università europee ed americane, come lo testimoniano i numerosi messaggi pervenuti alla famiglia in occasione della sua scomparsa.

Ultimamente risiedeva a Velletri, dove aveva acquistato una casetta, nella quale trascorreva il tempo nei suoi studi preferiti. Sentendosi però venir meno le forze volle tornare nella sua terra natale. Durante il viaggio però morì, il 31 gennaio 1960. Le sue spoglie giacciono nella tomba di famiglia nel piccolo cimitero del villaggio.

I suoi scritti:

Nuovo contributo geonomastico: bacino superiore del fiume Brenta (Riv. Geogr. Ital. XIV, Firenze, 1907, pagg. 152-159, 221-229);

Nomi locali del Trentino (Riv. Tridentino A. IX, 1909);

Ricerche di toponomastica trentina (Pro Cultura, A. I, Rovereto, 1910, pagg. 72; riprodotto su “Arch. Glott.” A. XVIII, 1918);

Il costume nuziale della stroparia a Centa (Pro Cultura, A. I, pagg. 128-129, 1910);

Contro una pretesa leggenda riguardante le acque minerali di Levico (Ibid., A. I, pag. 272);

Le note di un ignoto da Calliano sui fatti d’arme del 1796 – Sull’origine del nome locale di Roverè della Luna (Ibid., I, 1910, pag. 402);

Etimologie (Archiv. Glott. Torino, 1911 e 1913, pagg. 272-288; 390-438; 499-504);

Il nome di San Romedio (Arch. Trident. XXVI, 1911, pagg. 284-285);

Escursioni toponomastiche nel Veneto (Revue de Dial. Rom. V, Bruxelles, V, 1913, pagg. 89-141, pagg. 139-194);

Questioncelle di toponomastica Trentina (Pro Cultura, V, Rovereto, 1914, pagg. 35 e ss.);

I troncamenti nel Veneto e un’esortazione agli studiosi (Bulletin de Dial. Rom., VI, 1914, pagg. 89-97);

L ‘italiano e il parlare della Valsugana (Roma, Tip. Maglione e Strini, 1916;

II Ed. 1917, pagg. 80);

Etimologia e appunti vari (Arch. Glott., XVIII, 1918, pagg. 328-344);

Rettifiche numismatiche: le Sirene in Fauna e Flora di F. Gnecchi (Riv. Ital. di Numism. e Scienze affini, A. XXXII, Vol. II; pag. 119);

Appunti linguistici (Studi Trent., 1921, fasc. 2, pagg. 45-60);

Raggranellando (Arch. Glott. XVIII, 1922, pagg. 395-471 e 603);

I Valsuganotti – La gente di una regione naturale (Torino, Ed. Q. Chiantore, 1923), ristampato in copia anastatica a cura della Libreria Rag. Livio Rossi di Borgo Valsugana nel 1974);

La leggenda di Borgo Careno (Studi Trent., 1923, fasc. 3, pagg. 146 e ss);

I Castelli Trentini nominati da Paolo Diacono (Ibid., 1923, fasc. 1, pagg. 18-23);

Un ribelle nel regno etc. di Vittoria Bertoldi – Recensione (Ibid., 1924, fasc. 2, pagg. 184 e ss);

Il Trentino: dal dialetto alla lingua – Libro per gli esercizi di traduzione dal dialetto trentino – approvato dalla Comm. Minister., Vol. I per la III Elementare – Vol. II per la IV Elem. – Vol. III per la V Elemen. (Milano, Tip. Trevisini e Rovereto, Art. Graf. Manfrini, 1924);

Folclore Trentino (Milano, 1925);

Sguardo generale al folclore trentino – Lezione introduttiva al Corso per insegnanti elementari, tenuto a Malè nel 1924 (Trento, Arti Graf. Tridentum, 1925);

Folclore Trentino – per le scuole medie e le persone colte con disegni di Italo Cinti e di Guido Prati (Milano, Ed. L. Trevisini, 1925, 10° pagg. 191);

Un trentino che predica alle cortigiane di Roma nel 1566 (Studi Trent., 1929, fasc. 3, pagg. 261 e ss);

La festa dei bambini il giorno di Santa Lucia (Arch. Folclor. 1929, 111, pag. 273);

Ancora del nome Orvieto (Torino, Ed. Chiantore – Loescher, 1930 – Arch. Glott. VoI. XXIV, pagg. 56-59);

Composti imperativi quali casati e soprannomi (Paris, Revue Ling. Rom., 1931, pagg. 250-268);

I Vocabolari delle parlate italiane – Opera bibliografica (Roma, Ed. Caponera, 1931);

Nomi di luoghi (Tip. Simoncini -Estr. da “L’Italia dialett.”, 1931);

Spiegazioni di nomi di luoghi del Friuli (Revue de ling., 1936);

Dizionario di Marina – dietro incarico dell’Acc. d’Italia (Roma, 1937);

Voci di gerganti, vagabondi e malviventi, studiati nell’origine e nella storia – Opera realizzata in collaborazione con il fratello Guido (Pida, 1940);

Vocabolario etimologico italiano (Milano, Garzanti, 1951);

Prontuario di parole moderne (Roma, ed. Ateneo, 1952);

Chiesa per “rifugio” in siciliano e in altri dialetti (Palermo, Tip. G. Mosi, 1953);

Vicende di parole: a) Termini di marina; b) Termini diversi (Revue Ling. Rom., 1955);

Nomi composti con verbi (Ibid., 1958);

Storie di parole italiane (Milano, Feltrinelli, 1960);

Dizionario Valsuganotto (Firenze, Tip. L’Impronta, 1960), opera stampata sotto l’egida dell’Ist. Ital. Collab. Culturale Venezia-Roma;

Etimologie venete (Ibidem, 1968), opera stampata a cura del Prof. Pellegrini e Prof. Falena, sotto l’egida dell’Istit. Collab. cultura Venezia-Roma.

Fu inoltre collaboratore de “L’Archivium Romanicum” (Ed. Leo Olschk, di Lingua Nostra, Firenze).

Fonti Antonio Zanetel, Dizionario biografico di uomini del Trentino sud-orientale, 1978, Alcione – Trento

(Fonti citate: A. Zanetel su L’Adige dell’1 febbraio 1961, del 19 febbraio 1961, dell’11uglio 1961; Guido Prati: note manoscritte; G. Tommasini; Necrologio di A. P. in “Studi Trentini”, 1961, fasc. 1, pagg. 90-94; Rizzoli Larousse: Encicl. Univer., Milano, 1970, pag. 138; “Oggi” 5 ottobre 1940, pag. 76; F. Trentini in “Atti Acc. Roveret. Agiati”, Serie V, VoI. IV, pag. 157).

Fonte: progetto Croxarie Valsugana Trentino.

Colaborazioni di Alberto Pattini

Per ricevere o dare informazioni scrivere a.pattini@libero.it

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